LIMITI DI VELOCITÀ: ANCHE I RELIGIOSI ADESSO LI INFRANGONO!

giovedì, 24 novembre 2016 18:40

Quando l’Agente contesta loro la violazione e si accinge a redigere il verbale per sanzionare la religiosa, questa candidamente afferma rivolgendosi al poliziotto…

LIMITI DI VELOCITÀ: ANCHE I RELIGIOSI ADESSO LI INFRANGONO!
In barba alle più basilari norme di sicurezza stradale, a quanto pare il “ vizietto “ di infrangere i limiti di velocità non è solo dei cittadini comuni, ma anche di chi dovrebbe rispondere del proprio operato, non solo al legislatore ma anche a chi sta sopra di lui e di tutti noi.
Avranno pensato questo gli Agenti della Polizia Stradale, ricordando un passo di quella Enciclica pastorale scritta dal Papa qualche tempo fa che ammoniva i fedeli a proposito delle infrazioni al Codice della Strada che sono da considerarsi prima di ogni altra cosa…. un peccato del quale dover rispondere a ” chi di competenza “, quando hanno sorpreso e fermato, non senza fatica, una Ford Fiesta 1.600 TDCI che sfrecciava a 180 km/h ( a proposito questo modello ha una velocità massima dichiarata dalla Casa di 175 km/h ) alla cui guida c’era una suora cinquantaseienne accompagnata da altre consorelle di 65 e 78 anni, trafelate come non mai.
Quando l’Agente contesta loro la violazione e si accinge a redigere il verbale per sanzionare la religiosa, questa candidamente afferma rivolgendosi al poliziotto…. “Ha perfettamente ragione - dice – ci scusi, ma siamo preoccupate per le condizioni di salute del Papa e stavamo andando a trovarlo ad Aosta…”
E no, non ci siamo proprio, prima si invoca il perdono quando si viene sorpresi alla guida un po’ brilli facendo appello allo stato di necessità, quando ad alzare il gomito è un prelato che ha giustificato il proprio stato alterato con l’attività espletata, ovvero, “dire messa” e, dunque, versare il vino ed intanto ingurgitando lui una quantità non ammesse dal Codice della Strada.
Adesso la monaca in questione che guida scelleratamente e che, costretta a far guidare la propria consorella visto che le era stata ritirata la patente per un mese sottostando, fra l’altro, alla multa di 375 euro, ha avuto l’ardire di protestare e ricorrere al Giudice di Pace invocando anch’essa lo stato di necessità!
Ma ricordiamo male o il polso al Santo Padre l’han rimesso a posto dei medici laici?